lesbo
40 - In centro senza mutandine con la contadinotta
di stinf
04.05.2022 |
22.190 |
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"Quando si è tolta da dentro di me avevo il culo indolenzito e bruciava, ma ero soddisfatta, l’ho aiutata a sfilarsi le mutande e il cazzo che aveva dentro..."
CAPITOLO 40Sono passate alcune settimane dall’orgia fatta in cascina e ogni mercoledì e sabato passavo da Sandra e Giulio a fare la spesa di frutta e verdura e al mercoledì andavo con Sandra a prendere il caffe e il sabato loro mi raggiungevano al bar per farsi un panino prima di tornare a casa. Io ho sempre dei periodi più o meno lunghi in cui non penso al sesso e quindi non ho mai intavolato il discorso e nemmeno loro. Tra di me ho pensato di farmi gli affari miei e di non interferire nelle loro discussioni e decisioni.
L’ultimo sabato che ci siamo visti al bar Sandra mentre mangiava il panino e beveva una birra, a differenza delle ultime volte si è seduta vicinissimo a me e ha strusciato più volte il ginocchio contro il mio, forse voleva che gli chiedessi di venire a casa mia ma io non ho abboccato.
_ “Sai Laura ho la patata che mi prude, ci vediamo la prossima settimana?”.
_ “Giulio è d’accordo?”.
_ “Io non conto più niente oramai fa quello che vuole” ha risposto Giulio sconsolato.
_ “Te lo avevo detto che rischiavi” ho risposto io ridendo.
_ “Se sei d’accordo vengo mercoledì e mi fermo a dormire”.
Ci siamo lasciati e io sono tornata a casa curiosa di sapere cosa era successo tra di loro in queste settimane. La domenica non avendo niente da fare ho ripreso in mano uno scatolone dove avevo riposto i falli e gli altri aggeggi che avevo adoperato con Carmen nei quasi dieci anni che avevamo vissuto insieme, li ho lavati e li ho messi in un cassetto pensando anche a come adoperarli con Sandra.
Il mercoledì come sempre sono andata a fare la spesa e Sandra mi ha confermato che nel pomeriggio sarebbe venuta da me. Alle 14 è arrivata tutta pimpante vestita con un gonnellino, una camicetta e una giacca leggera, mi ha subito buttato le braccia al collo e incollato le labbra alle mie in un bacio umidissimo, poi ha voluto subito andare a letto, si è spogliata in un attimo e ci siamo coricate, e dopo esserci baciate e toccate lei ha voluto fare un 69, le sono andata sopra e mi sono tuffata tra le sue gambe e le ho stuzzicato subito il clitoride.
Lei era già molto bagnata allora gli ho infilato due dita dentro la vagina, lei invece si è inarcata e mi ha leccato lo sfintere poi con la lingua è andata sul clitoride e mi ha infilato un dito in culo, quella penetrazione mi ha fatto molto piacere, io mentre la leccavo la scopavo con le dita, mentre lei mi inculava, c’è voluto poco e abbiamo raggiunto l’orgasmo, e poi ci siamo coccolate rimanendo nel letto.
_ “Come va con Giulio, mi è parso triste”.
_ “Abbiamo discusso e io ho messo dei paletti, basta orge, nessun nero, nessuna coppia, e se devo e ho voglia di scopare con qualcuno me lo scelgo io”.
_ “Secondo me fate bene a non proseguire su quella strada, se no avreste rovinato il vostro rapporto e la vostra unione”.
_ “Si hai ragione, è stato bello ma il troppo stroppia, e gli ho anche detto che con te vengo tutte le volte che voglio”.
_ “E lui cosa ti ha risposto”.
_ “Che non mi avrebbe più chiesto di stare con altri uomini, e di sentirmi libera di venire con te tutte le volte che voglio”.
_ “Con quei tre che ti hanno inculata lo hai fatto ingelosire bene”.
_ “Ho esagerato anche un po’ ma la lezione gli è servita”.
_ “Allora basta uomini”.
_ “Eh no cara mia possiamo sempre organizzare una scopata quando vengo da te”.
Voleva riprendere i nostri giochini ma io avevo altre intenzioni, ci siamo rivestite e poi ho preso due plug-in e uno me lo sono infilato in culo io e l’altro l’ho messo a lei e poi siamo uscite senza mutande e siamo andate in centro. Sul pullman ci siamo messe in piedi al fondo, lei si è appoggiata di schiena contro di me, mentre io gli ho fatto passare una mano tra le cosce e gli ho toccato il plug-in spingendolo dentro di lei, poi il pullman si è riempito e davanti a lei c’era un vecchio che gli guardava le tette come un morto di fame e Sandra quando il pullman frenava glie le metteva sotto il naso.
Finalmente siamo scese in via Garibaldi ed abbiamo guardato le vetrine, gli ho proposto di andare in un negozio di scarpe e far impazzire qualche commesso.
_ “Ma scherzi se mi siedo si vede la figa, no, no”.
Siamo entrate in un grosso negozio di abbigliamento, abbiamo scelto un paio di capi e siamo andate verso i camerini, ce n’erano tre ma erano tutti occupati, abbiamo atteso il nostro turno e appena se ne liberato uno siamo entrate, appena dentro e tirata la tenda gli ho toccato la figa, era un lago di umori, ci siamo baciate mentre io gli ho fatto un ditalino, lei ha quasi subito raggiunto l’orgasmo mordendosi le labbra perché nessuno la sentisse godere, non abbiamo provato niente e siamo uscite.
_ “Ti piace camminare in mezzo alla gente con il culo pieno e senza mutande?”.
_ “Sono terrorizzata che quel coso mi esca, ma mi dà una sensazione strana di piacere”.
Abbiamo girato ancora un’oretta e poi siamo andate in una pizzeria, abbiamo cercato un tavolino in disparte e ci siamo sedute, un bel ragazzotto ci ha preparato il tavolo e ha preso le ordinazioni.
_ “Adesso quando ci porta le pizze faccio cadere la forchetta e quando si abbassa apro le gambe” Sandra mi ha guardata terrorizzata.
_ “Se lo fai io vado via”.
La stavo stuzzicando e vedevo che era eccitata, abbiamo mangiato le pizze e siamo andate alla fermata del pullman, siamo salite, non c’era quasi nessuno sopra, noi ci siamo messe al fondo io mi sono seduta e lei è rimasta in piedi di fianco a me, ho fatto passare una mano sotto la gonna e con le dita ho afferrato il plug-in e l’ho fatto uscire e entrare nel culo e poi ho continuato a farlo muovere dentro di lei. A una fermata sono salite 4 persone e ci sono passate accanto, lei era terrorizzata mentre io la torturavo, siamo poi scese alla nostra fermata era ormai buio e appena il pullman si è allontanato lei mi ha buttato le braccia al collo e mi ha baciata sulla bocca.
_ “Andiamo a casa ho voglia di essere inculata, ti prego”.
Appena arrivate si è spogliata nuda ed è andata a coricarsi sul letto, mi sono spogliata anche io e l’ho raggiunta, ma nessuna delle due si è tolta il plug-in dal culo.
_ “Ma tu sei matta, mi hai fatto prendere degli spaventi, pensa se qualcuno apriva la tenda del camerino”.
_ “Ma stai zitta avevi la figa che era un lago e hai goduto come una cagna in calore, prova a negarlo”.
_ “Sai adesso ci vorrebbe il cazzo di Mario, per sostituire quell’affare che ho dietro”.
_ “Potevi dirmelo, lo avrei chiamato”.
_ “Stasera solo noi due, sarà per un’altra volta” mi ha risposto Sandra.
Ho preso le mutande con il doppio cazzo e le ho infilate a Sandra facendogli entrare in figa quello interno senza togliergli il plug-in che aveva nel culo, le ho allacciato bene le cinghie, ci siamo abbracciate e baciate poi mi sono messa coricata di pancia sulla sponda del letto, ho preso un grosso cazzo ma molto morbido e l’ho agganciato alle mutande, lei mi è venuta dietro e senza togliermi il plug-in dal culo mi ha infilato il grosso cazzo in figa, ero bagnatissima anche io e sentirmi penetrare mi sono sciolta e dopo pochi colpi ho raggiunto l’orgasmo. Sandra vedendomi partire così si è messa scoparmi abbastanza brutalmente, mentre io godevo senza nessun ritegno arrivando a un prolungato orgasmo che mi ha fatto cedere le gambe, e anche lei ha raggiunto l’orgasmo.
E’ rimasta ferma dentro di me per riprendere fiato, poi mi ha tolto il plug-in dal culo ha puntato il cazzo sullo sfintere e senza tanti complimenti è entrata nel mio ano spingendomi dentro il cazzo più che poteva, io ho fatto passare una mano in mezzo alle gambe ed ho iniziato a masturbarmi, l’inculata è stata tremenda, tirava fuori del tutto il cazzo e poi rientrava, mentre io godevo come una invasata, ho avuto un multi orgasmo che non so quanto è durato, poi anche Sandra è nuovamente partita e si è accasciata su di me esausta.
Quando si è tolta da dentro di me avevo il culo indolenzito e bruciava, ma ero soddisfatta, l’ho aiutata a sfilarsi le mutande e il cazzo che aveva dentro era ricoperto dei suoi umori. Ho indossato le mutande mettendomi il cazzo dentro, poi ho preso il cazzo doppio e l’ho agganciato sul davanti, Sandra si è seduta sulla sponda del letto, mi sono avvicinata, lei ha alzato le gambe appoggiandole sulle mie spalle, l’ho tirata ancora un po’ verso di me e poi ho puntato il doppio cazzo sullo sfintere e sulla vagina, ho spinto e sono entrata dentro di lei. In quella posizione ci guardavamo negli occhi, Sandra aveva un’aria implorante, ha alzato le mani e con le dita ha pizzicato i miei capezzoli e io ho cominciato a scoparla. I due cazzi erano più piccoli di quello che avevo preso prima io ma comunque erano di buone dimensioni, sono andata su e giù dentro di lei fino a farle raggiungere l’orgasmo, poi mentre godeva l’ho sbattuta in modo brutale, lei continuava a godere pizzicandomi sempre più forte i capezzoli, sentivo anche un intenso piacere con il cazzo che era in me e anche io ho raggiunto l’orgasmo.
Ma non mi sono fermata vedevo Sandra godere e anche io stavo ancora godendo, ho continuato a sbatterla con foga, poi ho preso il cazzo grosso che era appoggiato sul letto, sono uscita da dentro di lei ho sostituito il cazzo e sono entrata nella sua vagina ed ho continuato a scoparla, lei continuava a godere e a mandare grida di piacere. Ho sfilato il cazzo dalla figa, lei mi ha guardata con aria interrogativa, io ho spostato la cappella di un paio di centimetri e l’ho appoggiata sul suo sfintere e mentre ci guardavamo negli occhi sono entrata nel suo ano, ha fatto una piccola smorfia di dolore, io mi sono messa a incularla dando degli affondi tremendi, vedevo le sue smorfie di dolore, ma aveva sul viso un’aria implorante, non si capiva se voleva dire “smettila” o “più forte”. Io ho optato sulla seconda opzione e i miei colpi sono diventati tremendi, la facevo sobbalzare sulla sponda del letto, Sandra si è messa ad urlare e un paio di lacrime sono colate sul suo viso, poi ha lasciato i miei capezzoli e si è abbandonata sul letto stravolta.
Anche io non ne potevo più, avevo goduto con il cazzo che era dentro di me, ma specialmente guardandola godere mi aveva eccitata tantissimo. Mi sono toccata i capezzoli, mi facevano molto male, mi sono sfilata dal suo culo, mi sono tolta le mutande con i cazzi e mi sono coricata acconto a lei ed abbiamo dormito.
Il sabato sono andata di mattino a fare la spesa e sono andata al bar con Sandra a prendere il caffè.
_ “Organizziamo mercoledì con Mario?” mi ha chiesto Sandra, ma io non avevo voglia di dividere un uomo con lei.
_ “Mercoledì non posso domani arriva mia sorella e si ferma da me per 15 giorni”.
_ “Peccato, avevo proprio voglia di prendere un bel cazzo”.
_ “Se vuoi ti organizzo l’incontro, dici a Giulio che vieni a casa mia e invece vai da Mario” lei ci ha pensato un po’ su.
_ “Va bene, digli di far venire anche Renzo”.
Gli ho organizzato l’incontro e non solo quello, ma io alle sue orge non ho più partecipato, tra di noi ci siamo viste diverse volte ed è sempre stato molto bello.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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